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INTERVISTA A MONICA GENTILE

Di Ana Vera Teixeira per la rivista Mondo Padano

  • Monica, quali sono state le motivazioni che l’hanno avvicinata allo Yoga e alla danza?

Danzo da quando avevo quattro anni, ho iniziato perché venivo portata a lezione di danza classica invece che all’oratorio e poi molto presto ho scelto la danza contemporanea. Ho intrapreso un percorso molto personale fino a diventare coreografa o meglio autrice e interprete dei miei stessi spettacoli. 

Ho iniziato a praticare Yoga quando avevo 20 anni solo per curiosità.

Venendo dal mondo della danza e della ricerca sul movimento ho trovato molto affascinante vedere e fare esperienza delle posizioni dello Yoga, Asana. Mi sentivo a mio agio mentre eseguivo queste “strane” posizioni nell’immobilità tra silenzio e respiro profondo; mi donava concentrazione ed equilibrio al termine di ogni lezione. Anche ora non riesco a smettere di essere affascinata da questa pratica e scienza antica senza tempo. 

Yoga: la pratica di questa disciplina può migliorare la qualità di vita? Quali sono i benefici?  Si, i benefici sono immensi! Lo yoga incarna un potere di guarigione e chi pratica lo yoga accede facilmente a un potere di auto-guarigione. Lo yoga da supporto alla ricerca di una connessione più profonda anche con gli aspetti meno piacevoli della vita. Radicando il corpo, concentrando ed espandendo la mente e il respiro, ogni persona accede a uno stato più profondo di pace fisica, emotiva e mentale. Anche i benefici fisiologici sono ampi, come un buon funzionamento metabolico, l’equilibrio del sistema nervoso, l’allungamento di tendini e muscoli, la tonicità muscolare, la flessibilità di corpo e mente, migliorando drasticamente la postura, riducendo lo stress e l’insonnia.

  • Lo Yoga può essere praticato da tutti e in qualsiasi luogo?

Si tutti possono praticare lo Yoga, esistono forme di Yoga per ogni età ed esigenza. Ogni persona deve conoscere i propri bisogni e limiti ed essere guidata nella scelta dello stile di Yoga. Lo Yoga aiuta a portare consapevolezza al modo in cui viviamo e alle abitudini poco salutari. Si può praticare anche all’aperto su un prato o in riva al mare. La pratica può essere in gruppo o individuale con un insegnante che ti guida in modo personalizzato. Al momento anche io mi sono dovuta adattare alle restrizioni e ho creato il corso online di Hatha Yoga che ho chiamato “Minimalist Yoga”. Sono sette lezioni da praticare a casa o ovunque si desideri con i propri tempi:

MINIMALIST YOGA ITALIANO

  • Con quale tipologia di Yoga s’identifica di più? Che cos’è lo Yoga della Risata?Quali benefici? 

Mi identifico maggiormente con l’ Hatha Yoga, che insegno da un decennio, la meditazione è lo scopo della pratica. Per arrivare a uno stato di meditazione bisogna avere pieno controllo dei movimenti che la mente produce attraverso i pensieri e le emozioni. È lo Yoga classico da cui derivano altri stili di Yoga, a mio parere il più completo, includendo non solo le posizioni (Asana), ma anche il respiro focalizzato (Pranayama), l’aspetto della contemplazione e di specifici rituali di igiene e pulizia della persona, oltre che forme di meditazione e autodisciplina, insegnamenti sulla condotta e la morale, una vera filosofia di vita.

Lo Yoga della Risata l’ho incontrato più tardi. Nasce a Mumbai da un medico, il Dr. Madan Kataria negli anni ’90. Oggi lo Yoga della Risata è un fenomeno mondiale, sviluppato per sostenere il benessere delle persone e la pace nel mondo. Nelle sessioni si pratica la risata incondizionata, con esercizi mirati a stimolarla attraverso il gioco e il libero movimento. La scienza ha scoperto che il nostro cervello non distingue fra una risata “vera” data da un motivo e una risata senza un motivo, la risata in entrambi i casi attiva gli stessi ormoni detti “ormoni della gioia”.  Bastano quindici minuti di risate incondizionate per attivare la serotonina ormone antidepressivo, migliorare la respirazione, rinforzare il sistema immunitario, polmoni e diaframma, bruciare i grassi in eccesso, dormire meglio. Riduce disturbi psicosomatici, riduce lo stress, previene la depressione. Ho lavorato per tre anni in un ospedale in Germania nel reparto dolori cronici e ho potuto vedere la reazione positiva sui pazienti.

  • Lo Hatha Yoga, è una forma di Yoga basato su una serie di esercizi psicofisici, originati nelle scuole iniziatiche dell’India e del Tibet. 

“Ha” significa sole, che è il sole del nostro corpo, cioè l’anima, e “tha” significa luna, che è la nostra coscienza.

Non c’è dicotomia, tra l’essere occidentale e abbracciare una disciplina – filosofia, sviluppatasi in una civiltà a noi così lontana?

Lo sviluppo di una disciplina come lo Yoga, non è altro che il frutto di una ricerca che l’essere umano compie dentro a se stesso. Questa domanda risveglia una riflessione sull’identità dell’umano. L’essere umano in tempi antichi in ogni parte del mondo si è domandato:

 “chi sono io?”

la ricerca di una risposta ha messo l’uomo al centro come oggetto di investigazione filosofica e speculativa. Nel corso dei secoli la domanda si è ripresentata, oggi l’uomo moderno continua a riflettere sulla propria esistenza e sulla centralità dell’essere, oggi è ancora viva la pratica dello Yoga perchè la domanda è ancora centrale. Ed è proprio durante una pandemia che l’individuo e la collettività dovrebbe porsi domande sull’esistenza e fare ricerca sul Sè, farne esperienza attingendo a pratiche come lo Yoga. 

Questa domanda é la stessa che mi ha avvicinata alla pratica, alla ricerca e alla messa in atto dell’essere. Ho scelto di insegnare perché amo trasmettere questo Ben-Essere. Fino a che punto i condizionamenti culturali e sociali influenzano l’essenza intima dell’uomo? La dicotomia nasce nel momento in cui ci fermiamo davanti a giudizi e condizionamenti culturali. Chiaramente lo Yoga di oggi ha preso altre forme dalle origini, è stato con il tempo portato in Occidente dai Maestri, adattato alle esigenze dell’uomo occidentale, al suo stile di vita e anche al suo corpo. E ricordiamoci anche dietro a pratiche individuali c’è una comunità.